Il brand come storia di persone
Intervista a Erica Canaia
In un mondo dove l’innovazione e la sostenibilità si intrecciano, alcune storie imprenditoriali emergono per la loro capacità di evolvere senza perdere di vista i valori fondamentali che le animano. È il caso di Erica Canaia, amministratrice di Fimic, azienda di macchinari per il riciclo della plastica, e grande sostenitrice di un futuro più consapevole e pulito. In questa intervista, Erica ci racconta il suo percorso, la visione che guida la sua azienda e l’importanza del personal brand per costruire una comunicazione autentica.
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Chi è Erica Canaia
Erica Canaia è un’imprenditrice che ha saputo coniugare la tradizione familiare con una visione moderna e sostenibile, facendo crescere la sua azienda Fimic da una piccola realtà a una realtà di successo internazionale. Originaria di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, Erica ha sempre avuto un forte desiderio di aiutare gli altri e di impegnarsi per una causa più grande. Questo spirito l’ha portata a intraprendere studi di giurisprudenza, con l’idea di diventare avvocato, ma una volta entrata nel mondo del lavoro ha scelto di seguire una strada diversa, anche se sempre orientata alla responsabilità sociale e al benessere collettivo.
Fimic, fondata dal padre di Erica, si occupa della progettazione e produzione di macchinari per il riciclo della plastica, un tema che ha assunto un’importanza crescente negli ultimi anni, soprattutto per le implicazioni ambientali. Ma per Erica, il riciclo non è solo un business, è un impegno verso la sostenibilità, un valore che ha radici profonde nella sua visione imprenditoriale. Come dream coach per l’associazione JA (Junior Achievement), Erica ha anche sostenuto l’imprenditoria giovanile, cercando di trasmettere il suo messaggio di consapevolezza e innovazione ai giovani.
Negli ultimi anni, Erica ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama internazionale del riciclo, diventando ambassador per il riciclo in Europa e utilizzando il suo profilo LinkedIn per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di un uso consapevole della plastica. La sua capacità di ascolto e di creazione di una rete di collaboratori che condividono il suo sogno sono stati elementi chiave del successo di Fimic.
Dalla giurisprudenza all’imprenditoria: un passaggio generazionale
Il percorso di Erica verso l’imprenditoria non è stato lineare. Dopo gli studi di giurisprudenza, ha inizialmente pensato di intraprendere la carriera legale, ma la sua vocazione per l’aiuto e il cambiamento sociale ha preso una piega diversa. Quando il padre, con il suo piccolo business di macchinari per il riciclo della plastica, ha avuto bisogno di supporto, Erica non ha esitato a rispondere alla chiamata.
Iniziando dal basso, ha imparato ogni aspetto dell’azienda, dal magazzino alla gestione delle risorse umane, fino ad arrivare alla direzione strategica. “Non ho mai smesso di imparare”, racconta, “e il mio ruolo ora è guidare con una visione a lungo termine”. La gestione del passaggio generazionale è stata fondamentale per la crescita di Fimic, ma la fiducia e il supporto dei suoi genitori sono stati determinanti. Erica ha saputo affermarsi con decisione, ma sempre attraverso la comunicazione e l’ascolto, evitando il rischio di imporre cambiamenti senza una visione condivisa.
La sua evoluzione personale e professionale ha portato Fimic da una piccola azienda a una realtà di 60 dipendenti. Oggi, Erica è impegnata nella strategia aziendale a lungo termine, cercando sempre di individuare nuove opportunità per l’azienda e per la sostenibilità.
La comunicazione come chiave del successo: il personal brand di Erica Canaia
Una delle scelte più significative che Erica ha fatto negli ultimi anni è stata quella di esporsi personalmente, utilizzando il suo nome e la sua immagine per costruire un personal brand solido. La comunicazione, infatti, non si limita alla promozione di macchinari, ma diventa l’occasione per raccontare la storia dell’azienda, della sua visione e della sua missione.
Fimic, come molte altre aziende nel settore industriale, avrebbe potuto affidarsi a una comunicazione più “tecnica”, concentrandosi solo sui prodotti e sulle macchine. Ma Erica ha scelto una strada diversa: far vedere l’azienda attraverso le persone che la compongono. “Volevo che le persone vedessero l’azienda non solo come una fabbrica di macchinari, ma come una squadra che lavora insieme per un obiettivo comune“, racconta. L’utilizzo dei social e in particolare di LinkedIn è stato per lei un modo per creare un legame autentico con la sua community.
Questo approccio ha avuto una forte ricaduta sul brand aziendale: non si tratta solo di vendere un prodotto, ma di trasmettere una filosofia di sostenibilità, impegno sociale e innovazione. L’impegno di Erica nel costruire una comunicazione umana e trasparente ha fatto sì che anche i collaboratori di Fimic diventassero ambasciatori del brand, condividendo la loro esperienza quotidiana e i valori aziendali. In un mondo sempre più digitale, l’autenticità è la chiave per emergere, e Erica l’ha compresa pienamente.
La visibilità del brand: persone e comunicazione coerente
Erica ha fatto della sua trasparenza una carta vincente. Non si tratta solo di raccontare cosa fa l’azienda, ma di come ogni singola persona, a partire dai dirigenti fino ai dipendenti, contribuisca alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e orientato ai risultati. Ogni dipendente di Fimic è chiamato a diventare un ambassador del brand, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche attraverso le storie che condivide sui social.
Questo approccio umanista, che cerca di mettere in evidenza la personalità e l’esperienza delle persone, è una delle chiavi per costruire un brand che sia percepito come autentico. In un’epoca in cui le aziende sono sempre più giudicate per i loro valori e il loro impatto sociale, l’approccio di Erica appare come una strategia vincente per il futuro.
Il brand secondo Erica Canaia
Una delle riflessioni più interessanti che Erica porta avanti riguarda la relazione tra brand e persone. Per lei, un brand non è solo un logo o un prodotto, ma l’espressione di ciò che le persone fanno, credono e comunicano. “Il brand è un riflesso delle persone che lo portano avanti”, afferma. Questo approccio implica una comunicazione coerente, che esprima valori, storie e esperienze. Per Erica, il brand non è solo una questione di marketing o di prodotti, ma un concetto che abbraccia tutta la comunicazione dell’azienda.
“Il brand è quello che sei, quello che fai, dove vuoi andare e ciò che c’è attorno a te”
Questo significa che la costruzione di un brand richiede una visione chiara e una strategia che coinvolga tutte le persone, dalla leadership ai collaboratori. Un brand forte è il risultato di una comunicazione autentica e coerente, che rispecchia i valori e le aspirazioni dell’azienda. La consapevolezza che il brand è un riflesso delle persone e dei loro valori è ciò che rende la sua visione unica.
Conclusione: crescita e consapevolezza
Il percorso di Erica Canaia è un esempio di come la crescita professionale e personale possano andare di pari passo. Con determinazione, consapevolezza e un forte senso di responsabilità, Erica ha saputo trasformare Fimic in un esempio di innovazione e sostenibilità. La sua capacità di vedere oltre l’immediato, di ascoltare e di coinvolgere le persone, è ciò che ha reso il suo brand non solo un successo, ma un modello di riferimento.
In un mondo che cambia velocemente, il consiglio di Erica per il futuro è di non fermarsi mai. “Non si smette mai di imparare”, afferma. Un brand è in continua evoluzione, e l’unico modo per restare rilevanti è continuare a crescere, a innovare e, soprattutto, a essere autentici.

L’Opinione del Brand Master
Erica Canaia opera in un contesto produttivo in cui il concetto di brand rischia spesso di essere percepito come un vezzo, qualcosa di poco concreto o addirittura superfluo. Lei, invece, con determinazione ha fatto proprio il compito di attribuire alla sua azienda un significato forte e autentico, costruendo passo dopo passo il brand corporate. Parallelamente, porta avanti un lavoro altrettanto rilevante e profondo: la costruzione del proprio personal brand. Un percorso che diventa cassa di risonanza, capace di spostare i riflettori da una dimensione individuale, fatta di conoscenza, pratica ed esperienza personale, a una dimensione più ampia, quella del brand aziendale.
In questo processo Erica non solo si mette in gioco in prima persona, ma coinvolge anche le altre persone della sua azienda, creando un vero e proprio mosaico di personal brand differenti. È proprio da questa unione di competenze e individualità che emerge il valore autentico e distintivo del brand dell’azienda.