The Big Brand Button | Alessandro Trivillin

Tra autodisciplina e conduzione d’impresa: intervista ad Alessandro Trivillin

Alessandro Trivillin, CEO di Snaidero, azienda specializzata nella produzione di cucine di design, ci racconta le particolarità e le sfide legate alla gestione di un business dalla simile portata.

Con un’esperienza che va oltre i 30 anni e racchiude traguardi raggiunti, lezioni apprese e molto altro, il nostro ospite ci darà una serie di consigli e suggerimenti che non solo sono utili per coloro che ambiscono ad intraprendere un percorso legato alla conduzione aziendale, ma che potrebbero essere utili a ciascuno nella vita di tutti i giorni. 

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Chi è Alessandro Trivillin

Alessandro Trivillin è l’amministratore delegato di Snaidero Cucine, un’eccellenza del Made in Italy nella produzione di cucine di design, o meglio, nella produzione di opere d’arte.

Dietro le spalle ha una formazione accademica in ambito economico, che negli ultimi 30 anni l’ha portato a ricoprire molti ruoli legati alla conduzione di aziende di diversi settori, da quello siderurgico, a quello del design. 

Dopo un’esperienza di rilievo per la sua carriera, che l’ha visto come amministratore delegato del Gruppo Danieli, multinazionale friulana che produce impianti per la siderurgia, Alessandro è entrato in contatto con un fondo di private equity italiano.

Questo mondo, specie per quanto riguarda l’ambito della ristrutturazione aziendale, ha attratto un profilo professionale come il suo, portandolo a sviluppare diversi progetti, uno dei quali l’ha portato in Friuli, come CEO di Snaidero, attraverso uno dei soci dell’azienda (ossia un fondo di private equity italiano). 

Snaidero: non solo cucine, ma opere d’arte

Per comprendere chi siano i clienti di Snaidero bisogna prima di tutto rispondere alla domanda “qual è il bisogno che l’azienda soddisfa?”, in modo da comprendere cosa spinga le persone ad acquistare le sue cucine di design.

Il cliente di Snaidero, ha senz’altro bisogno di soddisfare la parte centrale o più alta della piramide dei bisogni (che vede alla sua base i bisogni funzionali, seguiti da quelli emotivi, autorealizzativi, e, infine, da quelli sociali). 

In effetti, il tipico cliente di quest’azienda necessita di un oggetto all’interno della casa che si ha il piacere di vivere, vedere e mostrare alle persone; elementi che ci fanno pensare ai bisogni autorealizzativi o a quelli di natura sociale

A tal proposito, possiamo dire che Snaidero non produce cucine, bensì oggetti di design, e, soprattutto, è importante notare che l’azienda si rivolge ad una parte molto più legata ai sogni, anziché a una riguardante i bisogni. 

Alessandro Trivillin ci fa capire meglio questa affermazione raccontandoci che, in molte parti del mondo, Snaidero vende anche due o tre cucine all’interno della stessa abitazione. 

La prima, la più importante, è quella di rappresentanza, dedicata alla socialità, che quasi sempre supera i 100 mila euro e non viene utilizzata più di tanto; la seconda, invece è dedicata all’utilizzo effettivo, e per questo è più funzionale della precedente, la terza, infine, è quella dedicata al personale di servizio e ha delle caratteristiche più basiche.

Sangue freddo e logica: strategie e suggerimenti di leadership

I ruoli legati alla leadership aziendale sono tutt’altro che una passeggiata, e ricoprirli richiede diversi ingredienti: un determinato metodo, una specifica attitudine per far fronte ai problemi e la voglia di apprendere e di ascoltare

Per quanto riguarda il metodo, Alessandro ci spiega che è fondamentale, prima di tutto, identificare l’obiettivo aziendale in collaborazione con il team, e, successivamente, definire le azioni specifiche che sono necessarie a raggiungerlo, in maniera razionale. 

Nei contesti come quelli che vedono al centro una grande realtà aziendale che coinvolge un numero elevato di persone, la maggior parte delle sfide emerge dalla gestione dei rapporti umani. Ma come si affrontano problemi del genere?

È necessario mettere in atto una certa attitudine, che richiede tre elementi, nello specifico. Prima di tutto, umiltà, che risiede soprattutto nella consapevolezza dei propri errori e del danno che si potrebbe aver provocato a qualcun altro o all’azienda. 

Poi, freddezza, ma nei confronti di se stessi e dei propri aspetti emotivi, come l’orgoglio.

Infine, trasparenza, che comporta l’ammissione delle proprie colpe e una comunicazione onesta, senza tralasciare nulla. 

Chiaramente per nessuno è facile mettere in atto un atteggiamento simile in maniera efficace, proprio per questo è importante fare pratica e mettere in atto un certo lavoro di autodisciplina. 

L’ultimo ingrediente per la leadership aziendale, fondamentale soprattutto per chi si trova all’inizio del percorso, riguarda la voglia di apprendere e di ascoltare. Trovare il piacere di apprendere cose nuove durante tutto il percorso, senza mai pensare di aver raggiunto il traguardo. 

Cos’è il brand secondo Alessandro Trivillin

È quello che dicono di te quando esci dalla stanza. È l’associazione che le persone hanno nella mente e che dicono senza filtri, in modo trasparente.

Il brand assume una valenza specifica anche in base alle caratteristiche del settore in cui ci si trova. Chiaramente il modo di gestirlo e di comunicarlo varia soprattutto tra aziende B2B e aziende B2C, ma anche a seconda del prodotto o del servizio che si offre, e, in ultima analisi, dei bisogni che esso soddisfa. 

Nonostante il brand sia molto importante in qualsiasi caso, vi è parecchia differenza tra i settori dove il bisogno del cliente è spinto verso esigenze di carattere tecnico e i settori quali il Food & Beverage e il Design, ad esempio. 

Tuttavia, una cosa certa è che il brand deve trovare coerenza assoluta nel prodotto, nella comunicazione e nella distribuzione, e che sono proprio questi (brand, prodotto, comunicazione, distribuzione) gli elementi cruciali per il successo


L’Opinione del Brand Master

Il tempo trascorso in compagnia di Alessandro Trivillin è stato veramente ben speso e ritengo sia stata una fortuna aver registrato questa chiacchierata, perché è da rivedere o riascoltare più volte. Infatti i temi che ha trattato Alessandro sono molteplici ma soprattutto fanno assumere a chi ascolta un punto di vista particolare, quasi privilegiato, che è il punto di vista del vero amministratore d’impresa.

Non un tecnico, non uno specialista, non un operativo, quindi, ma un supervisore e – constatando l’esperienza di Alessandro – un allenatore del team di manager che devono saper ottimizzare e facilitare il lavoro di ogni singola squadra.

Alessandro conosce bene il ruolo che il brand ha come asset intangibile ma veramente impattante, nelle imprese di servizio ed è testimone del valore che un brand costruito nel tempo sa portare all’azienda. In Snaidero è ancora più evidente questa forza e gli aneddoti che ci ha raccontato devono accendere l’interesse di tanti altri amministratori sui fattori che creano rilevanza e salienza per un brand. Sono stati citati i benefici di status, in altri casi quelli autorealizzativi, con un rimando effettivo alla piramide dei benefici sulla quale ogni brand deve conoscere con precisione quale posizione occupa.

Se trovi interessanti questi temi e vuoi approfondirli, scopri di più nel libro “Come posizionare un brand con il modello Iconical”. È una vera risorsa per professionisti di marketing, amministratori d’azienda e imprenditori, che ti aiuterà a esplorare il nuovo modello tridimensionale “Iconical Brand Positioning“, che analizza i settori merceologici in base ai benefici che guidano i consumatori all’acquisto!


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