Coniugare parole e valori per garantire l’autenticità delle storie nella GDO: intervista a Beatrice Ramazzotti
Nel panorama della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) emergono figure capaci di lasciare un segno indelebile grazie alla loro dedizione e competenza. Beatrice Ramazzotti è una di queste. Giornalista pubblicista con oltre vent’anni di esperienza in Unicoop Tirreno, Beatrice ha saputo coniugare la sua passione per la comunicazione con una profonda conoscenza del settore.
La sua carriera inizia come stagista all’interno dell’ufficio stampa di Unicoop Tirreno ed é un ottimo esempio di crescita professionale alimentato dalla curiosità e dall’impegno costante che, negli anni, l’hanno portata all’apertura di tanti progetti e iniziative come le pagine LinkedIn sui tagli del nastro (detto anche Le Nastriadi) e le iniziative Donneabordo e Convegnomini.
Beatrice ha una rubrica sulla testata di Mark Up e una su Retail & Food con la pagina “Grazie-Scusa”. Ogni anno partecipa come opinionista al Retail Summit organizzato da Mark Up a Milano. Inoltre, è co-autrice, assieme a Fulvio Matteoni, del primo libro italiano sul pickleball, “Pickleball Mania“, pubblicato da Ultra Edizioni.
Nel corso della sua carriera, Beatrice ha saputo adattarsi e innovare, integrando i canali tradizionali di comunicazione con le nuove dinamiche digitali. Oltre alla gestione delle relazioni con i media nazionali e locali, si occupa della comunicazione interna per la sede e gli altri punti vendita di Unicoop Tirreno. La sua visione del brand e la capacità di raccontare storie autentiche la rendono una voce autorevole nel settore della GDO.
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Chi è Beatrice Ramazzotti
Beatrice ha iniziato il suo percorso professionale in Unicoop Tirreno dopo la laurea in Scienze Politiche a Siena. La decisione di intraprendere questa carriera è stata influenzata dalla sua famiglia, storicamente legata alla cooperativa. Beatrice racconta con entusiasmo il suo ingresso nell’azienda, descrivendo un ambiente dinamico e innovativo, con una redazione che l’ha subito affascinata.
Uno dei passaggi chiave della sua carriera è stato il periodo da assistente category per la gastronomia, un’esperienza durata 5 anni e definita da Beatrice stessa come estremamente formativa. Questo ruolo le ha permesso di entrare in contatto con piccole aziende familiari e di scoprire storie di eccellenza italiana, arricchendo il suo bagaglio professionale e umano. Ha lavorato, per 2 anni come buyer per il materiale di confezionamento e questo le ha permesso di conoscere realtà innovative del settore, evidenziando la sua capacità di adattarsi a diversi ruoli all’interno dell’azienda.
L’evoluzione della comunicazione nella GDO
Beatrice ci ha raccontato come l’evoluzione dei media ha, dal suo punto di vista, profondamente influenzato il lavoro degli odierni addetti stampa che si trovano a confrontarsi con una realtà sempre più ibrida.
Secondo la descrizione di Beatrice, dopo questi cambiamenti, il mondo in cui viviamo è un posto in cui le notizie viaggiano a una velocità altissima, finendo spesso per risultare superficiali e per questo ci ribadisce l’importanza di mantenere la credibilità e la serietà professionale.
La sua esperienza, assieme alla storicità dell’azienda, dimostra come nonostante le sfide, sia possibile costruire un brand forte e rispettato basato su valori solidi e una comunicazione autentica.
Beatrice rappresenta un esempio di professionalità nel mondo della GDO. Il suo desiderio e la capacità di raccontare storie autentiche e di costruire relazioni solide sono stati la chiave del suo successo, oltre a essere un ottimo modello da seguire per chiunque ambisca a lavorare in questo settore.
La promessa del brand e l’importanza di mettersi in ascolto
Durante la nostra intervista con Beatrice emerge subito un punto cruciale: il brand ha il compito di tutelare una promessa. Questa promessa si concretizza attraverso un filtro che norma la coerenza e l’autenticità di ogni gesto quotidiano.
In un mondo che evolve rapidamente, mantenere questa coerenza è una sfida costante. La concorrenza è feroce e la società affronta crisi e inflazione prolungata, rendendo difficile risolvere i problemi quotidiani senza compromettere i valori fondamentali. Tuttavia anche quando si propone una linea di prodotti più economici, ad esempio, questi devono sempre rispettare i valori iniziali, garantendo sicurezza, salute e qualità.
La comunicazione interna è, secondo Beatrice, un pilastro fondamentale. Lavoro costante e spesso più complesso della comunicazione esterna. Se si riesce a spiegare qualcosa a un giornalista, ma non al proprio collega, si tratta di un fallimento. La comunicazione all’interno dell’azienda deve essere democratica e trasparente ma soprattutto deve coinvolgere tutti i livelli e settori. Anche se non tutti leggono Intranet, comunicati stampa o il mensile aziendale, l’obiettivo è informare i colleghi con la stessa cura riservata ai contatti esterni.
Beatrice sottolinea l’importanza di dare lo stesso significato al percepito, sia da parte del pubblico pagante, sia di chi contribuisce al successo dell’organizzazione. Nonostante le difficoltà quotidiane e gli imprevisti, rifarebbe tutto da capo ma con un occhio più attento su alcuni aspetti grazie all’esperienza maturata.
La sensibilità di Beatrice verso l’inclusività e le pari opportunità è un altro aspetto su cui l’azienda ha investito attraverso corsi specifici che hanno aumentato la sua attenzione a riguardo. La vera sfida è superare i pregiudizi e i cliché che ancorano le persone a idee ormai superate. Beatrice spera in una società futura più equa, dove le competenze e il merito prevalgono sulle distinzioni di genere. Questo cambiamento, purtroppo, è ancora in corso e doloroso ma l’augurio è che le generazioni future possano vivere in una società più giusta.
Un brand può mantenere la sua promessa attraverso la coerenza dei valori, l’importanza della comunicazione interna e l’impegno verso un futuro inclusivo. Un viaggio fatto di esperienze, sfide e una costante attenzione alla qualità e ai valori fondamentali.
Il brand secondo Beatrice Ramazzotti
Per Beatrice, il concetto di brand è strettamente legato all’autenticità e alla coerenza con i valori aziendali e Unicoop Tirreno, con i suoi quasi 80 anni di storia, rappresenta l’esempio perfetto di come un brand possa evolversi ma sempre mantenendo saldi i principi su cui si fonda.
La forza di un brand risiede proprio nel mantenere, nonostante l’evoluzione, quelle promesse fatte ai soci, ai clienti e ai colleghi con i quali si lavora.
La capacità di ascoltare e comprendere le esigenze del pubblico è fondamentale per costruire una narrazione credibile e coinvolgente. Beatrice crede che la serietà e l’affidabilità siano i pilastri su cui si costruisce un brand solido, capace di adattarsi ai cambiamenti della società senza perdere la propria identità.
L’Opinione del Brand Master
La capacità di Beatrice di coniugare professionalità e passione sono elementi che traspaiono chiaramente nella sua attività quotidiana. La sua abilità di creare relazioni autentiche e nel raccontare storie coinvolgenti rende il suo approccio alla comunicazione unico e efficace.
Beatrice porta con sé questa ricchezza di esperienze e la sua innata curiosità. Ogni progetto che affronta è visto come un nuovo viaggio, un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo e per migliorare continuamente.
La sua visione globale e il suo approccio aperto e inclusivo riflettono il vasto orizzonte che ha esplorato come giornalista. Questo spirito di viaggio si manifesta anche nella sua capacità di navigare le complessità del mercato.
Il legame di Beatrice con l’idea di viaggio non è solo una metafora, ma una realtà che arricchisce ogni aspetto della sua vita professionale, rendendola una leader capace di ispirare e guidare con visione e sensibilità.
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