The Big Brand Button | Erika D’Amico

La cultura come pilastro del successo aziendale

intervista a Erika D’Amico

Erika D’Amico è una leader che ha saputo unire cultura e strategia per costruire un percorso di successo nel branding e nella comunicazione. Alla guida del team brand e comunicazione del Gruppo Colombini, Erika si distingue per il suo approccio pragmatico e la capacità di trasformare gli errori in opportunità di crescita.

La sua visione si basa sull’importanza della conoscenza come pilastro fondamentale per affrontare le sfide del mercato, senza perdere mai di vista l’apertura mentale e la volontà di imparare. Attraverso il lavoro di squadra e l’attenzione alla formazione continua, ha consolidato un metodo efficace che valorizza tanto l’istinto quanto l’analisi razionale. Un racconto di dedizione e consapevolezza, dove la cultura diventa motore di innovazione e valore.

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Chi è Erika D’Amico

Erika D’Amico oggi ricopre il ruolo di direttrice brand e comunicazione del Gruppo Colombini, ma il suo percorso è stato ricco di esperienze e cambiamenti. 

Tutto inizia all’Università di Urbino, dove frequenta il corso di Sociologia e Comunicazione di Massa, un ambiente che considera una vera e propria “incubatrice” di idee e competenze. Durante quegli anni, Erika si appassiona all’insegnamento e alla ricerca, ma con il tempo realizza che la carriera accademica non rappresenta il suo futuro.

Il suo spirito pratico la porta a cercare qualcosa di più concreto, capace di tradursi in valore immediato per il mercato. Così decide di fondare, insieme ad altri soci tra cui Emanuela Ciuffoli, una società chiamata Gazduna. Attraverso l’esperienza accumulata e il lavoro di ricerca, Erika e il suo team sviluppano modelli operativi innovativi, capaci di trasformare il confronto con i clienti in strategie e tattiche efficaci, adattabili ai rispettivi mercati.

Imparare dagli errori

Erika, durante la sua carriera, ha affrontato diverse sfide, ma c’è un episodio che le ha insegnato una lezione fondamentale. 

Ci racconta di una situazione in cui era in gioco un importante contratto per finanziare due posti da ricercatore. Il potenziale cliente, prima di confermare l’accordo, chiede una prova concreta: una previsione dei dati dell’anno precedente per verificare l’accuratezza del modello proposto.

Con grande impegno e determinazione, Erika e il suo team si mettono al lavoro per sviluppare la previsione. Tuttavia, al momento della presentazione, il modello non funziona come previsto: il risultato ottenuto è completamente sbagliato. Il cliente, deluso dall’errore, dopo una settimana li ricontatta per comunicare che non sono ancora pronti e che il progetto non verrà finanziato.

Questa esperienza ha segnato profondamente Erika, insegnandole l’importanza di non proiettarsi troppo nel futuro. A volte, concentrarsi su un’analisi attuale fatta bene è già un valore enorme. Inoltre, ci spiega che ha imparato a considerare ogni interazione con un’impresa come una negoziazione vera e propria, indipendentemente dal contesto accademico. In situazioni del genere, è fondamentale applicare il principio della conversazione di Grace: non offrire mai più di quanto venga richiesto, evitando di sovraccaricare il cliente con informazioni non necessarie.

Colombini group e il ruolo di Erika

Colombini Group è una delle aziende leader nell’arredamento per tutta la casa e il prossimo anno festeggerà 60 anni di storia.

Erika ci condivide con orgoglio quanto sia significativo far parte di questa grande famiglia. Uno degli aspetti distintivi dell’azienda è la sua natura familiare, che garantisce continuità e rispetto dell’identità nel tempo.

Nel corso degli anni, Colombini ha costruito una solida architettura di brand, diversificando la propria presenza sul mercato. Tra i marchi principali figurano Colombini Casa, Bontempi Casa e Febal Casa, quest’ultimo considerato il brand principale grazie alla sua ampia copertura e al forte impatto sul mercato.

Erika ci illustra il suo ruolo con grande passione, evidenziando come la sua priorità non sia solo sviluppare strategie, ma anche far crescere il team. Formare persone capaci di garantire continuità è essenziale, poiché il successo aziendale dipende dalla crescita individuale. Una volta consolidata la squadra, si procede con attività pratiche per aumentare la brand awareness e creare nuove opportunità di collaborazione e partnership.

Brand awareness: come si fa?

Erika D’Amico ci tiene a sfatare un mito: non esistono formule per far conoscere un brand al grande pubblico.

Tuttavia, ci racconta come alcune azioni abbiano funzionato molto bene, soprattutto con Febal Casa. I numeri lo dimostrano e offrono una riprova sociale concreta. Il segreto? Avere le idee chiare e posizionare il brand con precisione.

Erika ci rivela che il posizionamento non si ottiene solo stabilendo un prezzo o scegliendo uno stile di comunicazione, ma tramite un insieme di strategie coerenti e integrate. Fondamentale è capire che il posizionamento non dipende esclusivamente dall’azienda, ma anche da come viene percepita dal pubblico. Si parla di posizionamento percettivo: trasmettere chiaramente chi sei, senza lasciare spazio a interpretazioni sbagliate. Non basta affermare un’identità, ma occorre negoziare costantemente con la percezione del mercato.

In Febal Casa, questo processo ha richiesto anni di lavoro e uno studio accurato per individuare una nicchia comunicativa distintiva. Non si costruisce un brand in pochi giorni, ma con impegno continuo e rispetto dei tempi necessari per raccogliere dati e informazioni affidabili. Erika sottolinea come l’istinto sia importante, ma va sempre supportato con dati, ricerche e riflessioni. Solo così si trasforma un’intuizione in una strategia solida e replicabile. 

Il brand secondo Erika D’Amico

“Il brand è una piattaforma” 

Per Erika D’Amico, il concetto di brand è una piattaforma viva e dinamica.

Utilizza un’immagine efficace per descriverlo: una piattaforma petrolifera, senza bordi, dove ciò che conta sono i pilastri che la sostengono. Questa struttura aperta consente alla marca di interagire con l’esterno, accogliendo stimoli e influenze che arricchiscono la sua identità.

Il brand, quindi, non è solo un insieme di elementi statici, ma una realtà fluida che integra dati, relazioni e contenuti. Erika sottolinea come una marca sia anche una media company, in grado di produrre costantemente contenuti e informazioni. Ha una voce, una vocalità unica, che si esprime attraverso scelte linguistiche precise e strategie comunicative coerenti.

Ma non è solo questo: il brand è anche un produttore di valore, sia materiale che immateriale, rappresentato dalla brand equity. Questo insieme di elementi tangibili e intangibili rende la marca capace di evolversi e adattarsi ai contesti di mercato. La piattaforma del brand, quindi, è aperta e flessibile, pronta a relazionarsi e creare contenuti a 360°, rispondendo in modo proattivo alle esigenze del mercato e dei suoi interlocutori.

Consigli di Erika

Erika ci lascia con un consiglio prezioso: studiare senza pregiudizi

Non bisogna sottovalutare quel libro noioso o quell’argomento apparentemente lontano dai propri interessi, perché non si può mai sapere da dove arriverà l’idea geniale capace di cambiare la propria vita o orientare il percorso professionale. La conoscenza, anche quando sembra poco rilevante, può rivelarsi fondamentale nei momenti più inaspettati.

Oltre allo studio, Erika invita a rimanere aperti alle possibilità, pur mantenendo la capacità di stabilire dei limiti. Avere un obiettivo è importante, ma sapersi concentrare su ciò che conta davvero è fondamentale per non disperdere energie in troppe direzioni. Bisogna scegliere con cura dove indirizzare gli sforzi, senza perdere di vista la meta principale.

Un altro suggerimento è seguire contenitori culturali come The Big Brand Button e simili, che favoriscono il confronto tra opinioni diverse e promuovono la diffusione di conoscenze variegate. Erika cita il suo mentore, Piero Ricci, ricordando come il dubbio sia il motore della ricerca, non la risposta. Mettere in discussione le proprie certezze è il primo passo verso la crescita personale e professionale.


L’Opinione del Brand Master

Erika D’Amico è una professionista che ha saputo mettere la propria cultura e preparazione al servizio del business, trasformando le competenze acquisite in strategie di successo. Si percepisce chiaramente la solidità del suo percorso, fatto di studio e dedizione, ma anche di errori affrontati con umiltà e voglia di ripartire. Erika ha dimostrato la capacità di imparare dalle difficoltà e di rinnovarsi, trovando ogni volta la chiave giusta per raggiungere i propri obiettivi.

Il suo approccio pragmatico e riflessivo le ha permesso di ottenere la fiducia dei clienti, e questo è probabilmente il riconoscimento più grande che un professionista possa desiderare. Essere scelta per un incarico importante da un cliente rappresenta una vera e propria onorificenza, una dimostrazione di stima che conferma il valore del suo lavoro.Erika sa creare un rapporto di scambio reciproco, dove l’ascolto e la capacità di adattarsi alle esigenze del mercato diventano punti di forza. È proprio questa combinazione di cultura, umiltà e determinazione che le consente di continuare a migliorarsi e a offrire sempre il meglio ai propri clienti.


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