The Big Brand Button | Matteo Marcato

A fianco del cliente, con saggezza e maturità: intervista a Matteo Marcato 

Matteo Marcato, fondatore dell’agenzia di marketing Parsifal, in quest’intervista condivide aneddoti, consigli e riflessioni, dimostrando di aver acquisito una dose notevole di maturità ed esperienza.

Tutto ciò l’ha portato a sviluppare una spiccata consapevolezza relativamente alle dinamiche del suo settore e a gestire in modo saggio le dinamiche della sua agenzia.

Segui il podcast su Spotify oppure su YouTube.

Chi è Matteo Marcato 

Matteo Marcato si presenta come un sognatore, perché crede che creatività e comunicazione possano cambiare il mondo al meglio.

È un appassionato di design e di complementi d’arredo particolari. Pensate che la sua passione assume una forma concreta e particolarmente interessante: Matteo disegna e autoproduce lampade, che poi regala ai clienti con i quali intesse un rapporto di un certo tipo.

Durante gli anni della sua gioventù, il nostro ospite mette piede in tipografia e scopre il mondo delle stampe. In quel periodo ha occasione di venire a contatto con alcune piccole agenzie di comunicazione. Da quel momento gli viene un’idea concreta, che rimane fissa nella sua mente per anni: vuole aprire una sua agenzia per comunicare in modo efficace per qualsiasi cliente. 

Sono anni di duro lavoro, in cui Matteo lavora in diverse agenzie, accumula esperienze lavorative e si mette in gioco al 100%, lavorando anche la notte per crearsi la sua prima clientela

Arriva il 1991 e il sogno di Matteo prende forma: decide di aprire Parsifal, la sua agenzia. Parte da solo e fa orari disumani, man mano però gli equilibri si stabilizzano, in azienda entrano anche alcuni componenti della sua famiglia e la clientela cresce via via, così come il numero di collaboratori dell’agenzia. 

Scoprire, sviluppare e sostenere

L’approccio di Parsifal? Matteo ce lo descrive con 3 semplici parole: scoprire, sviluppare e sostenere

Lo scoprire è legato all’attività di recarsi loro stessi nelle aziende, andando a scoprire ciò che le caratterizza, il loro valore e la loro storicità. Parsifal crea l’identità valoriale delle aziende, che poi va a sviluppare tramite una strategia, grazie a cui si sosterrà il futuro nel tempo.

Il metodo non è entrare, fare un lavoro e uscire, ma l’ottica è quella di costruire un percorso, passo dopo passo. In questo modo i clienti hanno anche modo di vedere qual è il ritorno aziendale per loro, ma soprattutto di essere affiancati in maniera concreta, perché Parsifal non si pone di fronte a loro, ma vuole essere al loro fianco.

Quanto al discorso della clientela, però, è importante avere anche la consapevolezza che non si può andare bene a tutti e che non tutti i clienti possono essere adeguati all’agenzia. Per questo motivo in alcuni momenti può essere necessaria una sorta di selezione, un processo delicato, ma che è fondamentale per comprendere quali clienti generano davvero valore, e per quali l’agenzia ne genera a sua volta.

Come porsi al proprio interlocutore?

Naturalmente non tutti i progetti vanno per il verso giusto, ma capita spesso che ci siano problematiche o misunderstanding.

Per questo è importante minimizzare il rischio di trovarsi in situazioni del genere e promuovere una comunicazione trasparente

Dopo anni di progetti che l’hanno visto interfacciarsi con diversi imprenditori veneti, per Matteo una cosa è diventata certa: bisogna essere il più chiari possibile in tutto ciò che si dice, che poi deve coincidere anche con le attività che si compiono. 

Solo in questo modo si eviterà il caos tipico delle fasi di decisione, conferma, approvazione ed esecuzione di un progetto.

Oltre a tutto ciò, è fondamentale anche saper ascoltare pazientemente il proprio interlocutore, cercando di identificare anche le sue esigenze non manifeste o le preoccupazioni che lo attanagliano mettendosi dai suoi panni. 

Brand o marca? 

Matteo è d’accordo sulla linea di pensiero che pone “marca” non come la traduzione del termine inglese “brand”, al contrario di quanto il dizionario possa dirci. 

La differenza sostanziale è una: la marca è il territorio, mentre il brand rappresenta il percepito. E il percepito è uno spazio minimo, piccolissimo, che si trova nella mente del consumatore ed è diverso per ognuno. 

Ma il brand sta acquisendo sempre maggiore importanza rispetto a un tempo: una volta qualsiasi prodotto le aziende realizzassero lo lanciavano nel mercato e questo si vendeva senza troppe difficoltà e non c’era chissà quale bisogno dei brand. 

Ad oggi, invece, il consumatore è immerso in tantissime immagini e segni è diventa difficoltoso per lui fare una scelta. E quest’ultima viene presa in base al brand e alla percezione che il consumatore ha di esso. 

Tuttavia, una cosa certa è che il brand deve trovare coerenza assoluta nel prodotto, nella comunicazione e nella distribuzione, e che sono proprio questi (brand, prodotto, comunicazione, distribuzione) gli elementi cruciali per il successo


L’Opinione del Brand Master

Quella con Matteo non è stata una semplice chiacchierata, averlo a fianco, in studio, ha dato una dimensione diversa al confronto con un professionista di lunga esperienza con il quale ho personalmente instaurato una piacevole intesa, supportata da una profonda stima professionale.

Non è così comune, tra titolari d’agenzia, condividere spunti, metodi, aneddoti e riflessioni che riguardano il lavoro quotidiano ma anche le tante esperienze sul campo e proprio per questo motivo sento di dover ringraziare Matteo Marcato per la sua grande apertura.

Ciò che mi porto a casa da questa intervista sono il metodo 3S e il feeling imprenditoriale con cui Matteo e Parsifal lavorano con i propri clienti.

Il metodo 3S, Scoprire Sviluppare e Sostenere, è una grande lezione di design che si ritrova nel pensiero progettuale dei grandi maestri, come Bruno Munari e Massimo Vignelli e che crea un centro di gravità molto forte attorno al quale far ruotare i servizi di agenzia.
Mentre il feeling imprenditoriale riguarda per lo più il senso di responsabilità che i consigli di marketing devono essere proposti in armonia con lo stile imprenditoriale del proprio cliente, e per farlo è necessario ricordarsi quali sono i panni dell’imprenditore, tra le difficoltà, le intuizioni, i successi e l’umiltà.

Nonostante qualche evidente difetto di registrazione audio, considero questa puntata di grande valore sotto l’aspetto umano e di grande importanza divulgativa, per avere ricavato una nuova formula associata al brand, che ruberò con grande orgoglio. Grazie a Matteo da oggi dirò anch’ìo che il brand è lungo 15 centimetri!


Ti è piaciuta questa puntata? Segui anche le prossime.
Iscriviti al podcast su Spotify o su YouTube.


Pensi ci sia qualcuno di interessante a cui dedicare un episodio del podcast The Big Brand Button?
Compila la scheda di partecipazione nel nostro sito! 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *